Ho ripreso a camminare di mattina venendo al lavoro, pioggia permettendo. Mi piace, non è niente di impegnativo semplicemente una passeggiata leggera allungando la strada da casa mia al lavoro ma mi rilassa e mi predispone alla giornata un po’ meglio di quando mi precipito fuori già in ritardo.
Stamattina mentre camminavo ascoltavo il podcast di Luca Bizzarri “Non hanno un amico” : sono piccoli episodi, durano una decina di minuti ciascuno e mi mettono di buonumore.
Racconatava di quando era bambino e sua mamma gli comprava i trasferelli… e così scopro che non erano solo il mio oggetto del desiderio preferito ma anche quello di Luca Bizzarri e quindi di sicuro di tanti altri di quel periodo.
Ogni volta che mia madre ci dava qualche soldino per comprarli in cartoleria era una festa : passavi minuti d’ansia e adrenalina bambinesca davanti all’espositore girevole cercando di scegliere quello che ti piaceva di più anche se ti piacevano tutti. E una volta a casa li centellinavi affinché durassero il più possibile che poi chissà quando ne potevi comprare altri… Cercavo il posto migliore per posizionarli, magari facevo un disegno e li inserivo lì, o sul diario quando ero un po’ più grande
Penso agli stickers che usano adesso le mie nipoti ma non è uguale…o forse sembra a me, che ho nostalgia di quei momenti, chissà.
Sto attaccata alle previsioni meteo che la cosa che mi disturba di più al momento è la temperatura da cappotto : parlo con gente che dice di aver fatto il cambio dell’armadio e io sto ancora con le maglie di lana (anche loro eh… solo che ne hanno lasciate fuori un paio). Non sono le nuvole a darmi fastidio ma questo senso di freddo che sembra non dover passare.